Il Monte Tarinè è un luogo naturale bellissimo che si trova in Liguria, per buona parte entro i confini del parco naturale regionale del Beigua, in provincia di Savona.
Un luogo così bello è negli anni ciclicamente messo a rischio a causa dell’intenzione di richiedere autorizzazioni di ricerca per minerali di titanio, granati e minerali associati su una superficie di 453 ettari.
La popolazione è allarmata in quanto non esisterebbero soluzioni “ambientalmente compatibili” per estrarre rutilo (diossido di titanio) dalle rocce dette “eclogiti”, in una fase successiva ai campionamenti, nel comprensorio del Bric Tarinè, a cavallo tra i comuni di Urbe e Sassello.
Il rischio è quello di ritrovarsi centinaia di ettari devastati da attività di cava a cielo aperto, in aree ad alto valore naturalistico e paesistico, grandi consumi di acqua dei torrenti Orba e Orbarina e loro inquinamento, realizzazione di discariche a cielo aperto e transiti continui di camion.
Ne abbiamo parlato con Serena Siri, biologa e guida ambientale escursionistica che conosce bene la realtà del posto e ci ha anche fornito immagini di copertura di questi luoghi per ora incontaminati e un contributo video di Fabrizio Antoci, sindaco di Urbe.
Le immagini di copertura del servizio video e l’intervista al sindaco di Urbe sono a cura di Serena Siri